Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

Buone notizie dalla destra

di

La chermesse di Fratelli d’Italia è un indubbio successo per Giorgia Meloni. E offre materia su cui riflettere anche per chi non appartiene alla destra.

In questi anni difficili, la giovane leader di FdI ha mostrato intelligenza politica. Ha deciso di restare fuori dalla grande maggioranza draghiana, godendo i vantaggi di una simile scelta, ma ha evitato al tempo stesso di chiudersi nella gabbia dorata del minoritarismo. Al contrario, sembra preparare un’ambiziosa scalata al governo del paese.

La sua opposizione è stata pragmatica e non ideologica, “repubblicana” e non antagonista. Anche quando ha dovuto confrontarsi con circostanze assai scivolose. Ha evitato di strumentalizzare la pandemia, malgrado qualche indulgenza nei confronti dei “negazionisti”. Ed evita oggi, di fronte alla guerra, di scivolare nell’antiamericanismo e nel putinismo, sebbene resti legata alla destra euroscettica continentale, optando per una linea atlantica ed europeista e appoggiando le scelte di Draghi. Tutt’altro atteggiamento rispetto alle ambiguità e alle furbizie dei (governativi) Salvini e Conte.

Non sembra intenzionata insomma ad assecondare qualsivoglia umore protestatario, come fanno invece grillini e leghisti, e si rivolge esplicitamente non soltanto al proprio bacino elettorale, cioè alla destra, ma anche a un’opinione pubblica conservatrice che va al di là della destra. Appare come la meno populista dei molti populisti in circolazione nel paese.

Se la si confronta con il velleitarismo vuoto di Salvini, con la mediocre demagogia di Conte, con l’imbarazzante afasia di Berlusconi, la differenza salta agli occhi. Ed è una buona notizia.