Come se non ci fosse un domani (ma un domani ci sarà)

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Il 2022 lo ricorderemo anche come l’anno del boom dell’industria del turismo. Da una analisi Coldiretti/Istituto IXE’ sono 35 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza per almeno qualche giorno nell'estate 2022, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno. Confindustria alberghi riporta per l’estate in corso un «tasso di occupazione» delle camere di hotel italiani prossimo al 90%. Gli occupanti sono ovviamente anche turisti stranieri e tutti insieme assediano e affollano oltremodo le mete iconiche italiane come la costiera amalfitana, Capri, le Dolomiti, la Sardegna, ma anche le città d’arte con Napoli punta di diamante (col 91% dei posti occupati) seguita da Roma (80%) e Firenze (77%).

Frutto probabilmente degli ingenti risparmi accumulati durante la pandemia, ma anche del paradossale ricorso al mercato del credito per pagarsele, le vacanze e lo svago sembrano essere i nuovi must have degli italiani. Alti e medi. L’aulico insegnamento di Orazio “carpe diem” viene interpretato come un mero godimento della vita, di alta e bassa lega. Si fa largo un modo di vivere come se non ci fosse un domani.

È un fenomeno sociale osservabile dai comportamenti degli individui sempre più propensi al disimpegno e alle ottiche di breve periodo, meno disposti alle responsabilità e all’investimento di lunga durata, fatto anche di sacrifici e mutui. Forse come risposta agli eventi straordinari e imprevedibili rappresentati dalla recente pandemia e dai conflitti bellici in corso.

E dunque avanza la ricerca di leggerezza rispetto a una vita che ci mette sempre più spesso davanti a grandi tragedie collettive e individuali.

Secondo l’ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese “l’Italia è oggi un Paese incerto, incapace di pensare al futuro in termini collettivi, e ciò si riverbera anche nelle traiettorie individuali, dove i progetti di vita più impegnativi sono meno diffusi e tendono a procrastinarsi nel tempo, in attesa di un periodo più favorevole”.

Certo è che è stridente il contrasto tra lo spirito vacanziero che aleggia e la realtà economica e sociale che sta avanzando. In un contesto cioè in cui entrano nel nuovo paniere ISTAT dell’Indice dei prezzi al consumo per il 2022, tra gli altri, il saturimetro, la psicoterapia individuale, il test sierologico, molecolare e rapido, per Covid-19, unitamente al carobollette che rischia di fare saltare imprese e famiglie e all’inflazione galoppante all’8%.

Ed è in tali circostanze, di coesistenza di tendenze effimere ed emergenze drammatiche, che gli italiani sono chiamati alle urne ad esprimere un voto che è sempre e comunque un atto di responsabilità, ma che oggi più che mai è intriso di significati sociali economici e geopolitici.