Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

Disumani o dilettanti?

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Inutile ripetere che la gara tra italiani e francesi a chi è più “disumano” con i migranti rappresenta la fiera dell’ipocrisia. “Disumani” sono tutti. Le politiche nazionali per gestire il fenomeno migratorio sono rigidamente costruite su obiettivi di consenso interno, Macron ha la spina nel fianco di Le Pen, Meloni deve vedersela con Salvini, eccetera. E Bruxelles si arrampica sugli specchi per tenere assieme, ad esempio, l’accogliente Germania e l’Ungheria xenofoba.

Il punto è che il governo italiano non è soltanto “disumano”. E’ anche sprovveduto.

In queste settimane, la destra ha deciso di presentarsi al Paese con una serie di decisioni che dovevano confermarne le promesse elettorali. Come quelle sui rave party o sull’ergastolo ostativo. Norme che mettono nero su bianco una linea securitaria e giustizialista. Scelte legittime. Meloni ha ragione quando dice che “lo vogliono gli italiani”, quelli cioè che le hanno dato una robusta maggioranza.

Tutt’altra cosa è riesumare improvvisamente, senza alcuna reale emergenza, il nodo delle Ong che operano nel Mediterraneo meridionale. Finendo per sollecitare la furibonda reazione francese. Perché il problema non è chi ha torto e chi ha ragione (l’Italia peraltro, tra i grandi paesi, è quello che riceve il minor numero di richieste di asilo). Il problema è un contesto europeo che rischia di isolarci. Magari strumentalizzando il passo falso sull’Ocean Viking per penalizzarci su altre e ben più gravi questioni (patto di stabilità, price cap, Pnrr).

Certo è che non si può mandare in mille pezzi la cristalleria europea per la voglia irresistibile di un tweet sguaiato. Questo non è la coerenza dei sovranisti, è l’ingenuità dei dilettanti.