Paolo Macry

La finestra
di Paolo Macry

In memoriam

di

Camilleri ha scritto pagine molto belle, De Crescenzo era un osservatore vivacissimo. Oggi sono ricordati come due “grandi meridionali”, l’interprete della “sicilianità” il primo, l’interprete della “napoletanità” l’altro. Vero. Camilleri e De Crescenzo hanno divulgato in tutto il mondo i valori autoctoni dei propri territori, culture locali radicate all’ombra di maestosi vulcani, comportamenti di tribù antiche e impossibili da normalizzare.

Meridionali, siciliani, napoletani. Non c’è, in tutto questo, un sentore di claustrofobia?