L'importanza della comunicazione

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Il prof. Biondi centra appieno le ragioni del buon risultato del turismo nella nostra città, e i limiti di questo fenomeno. È capitato anche a me di essere intervistato su questi argomenti, e anche se con minore autorevolezza ho detto sostanzialmente le stesse cose.

Alle sue considerazioni ne aggiungo però un’altra perché mi sembra utile al fine di iniziare a dare risposta al quesito che viene posto nel finale, ossia come migliorare l’offerta turistica, come aumentare il “moltiplicatore di presenza”. Lo spunto mi è fornito da un altro elemento che ha favorevolmente influito sui flussi turistici verso la nostra città, e cioè l’ampio risalto mediatico dato al premio come migliore stazione di metropolitana del mondo conferito a quella di Toledo. La ricaduta di immagine è stata estremamente positiva, e dopo anni di pessimi reportage (sporcizia, rifiuti, terra dei fuochi…) è stata la prima volta che Napoli è tornata in positivo alla ribalta internazionale. Non solo la metropolitana rappresenta di per sé un importantissimo strumento di fruibilità turistica, ma la comunicazione che ne è derivata è stata estremamente positiva. Queste sono le due gambe su cui stabilizzare gli incrementi turistici: investimenti di grande rilievo architettonico/artistico e comunicazione.

Sul primo fronte, a parte il completamento della metropolitana (e in particolare delle stazioni Municipio e Nicola Amore), le grandi opportunità sono costituite da Bagnoli, Napoli Est, dalla ristrutturazione della zona del Porto integrandolo con la città e, infine, dal riassetto della Caracciolo.

Su Bagnoli e Napoli Est ci sono già progetti e, almeno in parte, anche gli investitori. Mancano solo i permessi. Occorre uno scatto di orgoglio della macchina pubblica che faccia ammenda della lentezza e dei tentennamenti sin qui registrati. Il tempo trascorso ha già rappresentato uno spreco, se non altro di investimenti non effettuati. Davvero dobbiamo recuperare efficienza!

Per quanto concerne il Porto e il lungomare invece, ci sono ancora indecisioni e liti in atto anche tra gli operatori privati. Se aeroporto e (tra non molto) stazione rappresentano due bei pezzi di città, occorre che anche il Porto lo diventi, integrandosi meglio con Piazza Municipio in tutto lo scalo passeggeri. Via Caracciolo rappresenta uno dei simboli della città: se da un lato la sua pedonalizzazione in determinate ore è sacrosanta, i problemi di traffico che ne derivano non possono essere totalmente ignorati. Altrimenti rischiamo il paradosso che un assoluto “plus” turistico della città si trasformi in un clamoroso “minus”.

Per quanto concerne la comunicazione, poi, senza dubbio l’immagine che una destinazione riesce a dare di sé stessa influenza enormemente il turismo che essa genera. Il primo e principale sforzo che da tempo stiamo chiedendo alla nostra Regione in termini di politica del turismo è di lavorare su una forte e organica ripresa dell’immagine delle nostre destinazioni. Ciò va fatto agendo su Internet, vero strumento di informazione che il turista di tutto il mondo utilizza per scegliere le proprie vacanze. Ormai non ho più voce per le volte che ho ripetuto lo stesso principio: in ogni riunione in cui si parla di promozione turistica sembra che l’urgenza sia decidere a quali fiere partecipare, mentre i turisti seguono tutt’altra direzione e consultano i vari portali, si documentano su google, seguono i blogger preferiti, si informano sui social media ecc.

Ma operare sull’immagine della destinazione è anch’essa un’operazione da specialisti, e lasciare questo agli improvvisatori sarebbe un rimedio peggiore del male. Per migliorare l’immagine di una destinazione bisogna esaminarne con attenzione punti di forza e di debolezza, definire quali sono i pubblici target ed elaborare un piano organico di comunicazione, nel cui ambito ad esempio trovano pieno riscatto gli eventi internazionali parzialmente criticati da Biondi, che invece hanno una grande potenzialità di comunicazione positiva.

L’area napoletana ha tutto in termini di prodotto: preesistenze storico-artistiche praticamente di ogni epoca, musei e centri naturalistici unici (mi riferisco soprattutto all’orto botanico e alla stazione zoologica), il centro antico di maggiori dimensioni d’Europa, mare, coste, parchi nazionali, enogastronomia… E le prospettive di sviluppo di cui si è fatto cenno ne esalteranno ulteriormente queste caratteristiche. Comunicare questa ricchezza è, paradossalmente, più difficile che avere un solo argomento su cui basarsi. È, appunto, materia di esperti…

Una volta che il sistema turistico regionale avrà preso la strada giusta nell’affrontare immagine e comunicazione del nostro territorio, anche i singoli operatori avranno facilità e convenienza a promuoversi insistendo sulla qualità dell’offerta anziché sulla convenienza. Primo passo per aumentare il moltiplicatore di cui sopra.