Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

Le oche del Pnrr

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La vicenda italiana del Pnrr rispecchia fedelmente le bugie della politica e le malattie dello Stato. Non si salva nessuno. Cassandra vede nero. Ecco perché.

1. Nel 2020 l’UE attribuisce al nostro paese la parte del leone del Pnrr. Conte dice che è merito suo (è il più simpatico della compagnia).

2. Conte non dice invece di aver lasciato in eredità a Draghi un piano di spesa che consiste di qualche inutile paginetta.

3. Draghi di conseguenza deve fare tutto daccapo, ma in quattro settimane: decisamente troppo poche.

4. Oggi perciò si scopre che il Pnrr è in parte da riscrivere (che dirà l’UE?).

5. E si prende atto che comunque lo Stato - ministeri, burocrazie, “governatori”, sindaci - non ha MINIMAMENTE una simile capacità di spesa. Da trent’anni il paese non riesce a utilizzare neppure i (molto minori) fondi europei di coesione. Quindi anche le scadenze sono da riscrivere (ripeto: che dirà l’UE?).

Ebbene, di fronte al fallimento annunciato, cosa fanno i politici? Uno sforzo patriottico comune per la salvezza del paese? Neanche per sogno. Starnazzano come le oche del Campidoglio. La sinistra dice che la colpa è del governo attuale. La destra dice che la colpa è del governo precedente. Conte dice che lui è l’unico senza colpe.

Hanno torto tutti. Anzi, hanno ragione tutti. In fondo la colpa è vostra, che li avete eletti.