"Leggi che ti passa" / Senza fine

di

"L'ultimo amore è una grazia che non viene concessa, ma conquistata".
Lo scrive Gabriele Romagnoli nel sottofinale del pamphlet 'Senza fine': meno di cento pagine intense, con cui l'autore bolognese tocca le corde più intime e recondite del lettore. E lo spinge all'azione.

Aveva già dimostrato di saperlo fare con altre due opere brevi ed efficaci: "Solo bagaglio a mano" e "Coraggio".
Al narratore emiliano va riconosciuta una dote che, forse, pochi narratori contemporanei posseggono: attingendo a piene mani nella storia e nella letteratura, ci parla della vita, apre finestre sui cambiamenti possibili e svela quanto sia dolce, accessibile e rivoluzionario lasciare la "zona di comfort" a cui graniticamente molti, almeno in alcune fasi dell'esistenza, finiscono per abbarbicarsi. E lo fa con una dolcezza convincente, con una saggezza luminosa e rotonda, che affascina.

In "Senza fine" il talentuoso giornalista e scrittore parte da un assunto, o meglio rivoluziona un assunto con il quale siamo cresciuti e la cui luce ha abbacinato donne e uomini romantici, che hanno finito per sopravvalutarne il portato anche attraverso la nostalgia.

Romagnoli argomenta e spiega - anche grazie a episodi toccanti e riletture di illustri pensatori - che non è il primo amore quello che conta, ma l'ultimo. È l'ultimo amore che sublima l'esperienza e la rende immortale. Senza fine, appunto.

A dover essere "abbattuti", però, sono i miti, i modelli nel presente e i fantasmi del passato. E il mal di vivere che spesso accompagna chi prende cazzotti nella vita e in amore. Chi cade e si rialza. Perché "non è mai finita, fino a quando non è finita" e "indecisione e illusione sono avversarie della felicità".

"Ci sono tre pericoli sulla strada - continua l'autore (e io provo a fare una sintesi): fermarsi prima di partire; fermarsi alla prima stazione per paura del dopo o della solitudine; non fermarsi mai e morire vagabondo...".
E chiarisce, riferendosi a chi si accontenta di una compagnia qualsiasi, senza affrontare con pienezza la propria esistenza: "Se pensi che il punto sia fartela piacere, sei fuori strada. Il punto è: piacerti, riconoscerti in quello che sei diventato, proporre una versione evoluta di te stesso, dando senso a tutti i tuoi errori, senza mai giustificarli. Se non hai sprecato gli anni arriverai all'ultima vita (il più in fretta possibile) e la farai durare (il più a lungo possibile), accanto al tuo ultimo amore".

"Senza fine - La meraviglia dell'ultimo amore" è un libro asciutto, adatto ad ogni viaggio. E ad ogni percorso di vita che si rinnovi con entusiasmo.