Monumenti effimeri

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Napoli ha una plurisecolare tradizione di feste civili e religiose per le quali venivano costruiti apparati magnifici soprattutto tra Sei e Settecento. Basti ricordare quelli di Ferdinando Sanfelice. Poi s’appannò questa tradizione o perso il fasto che aveva avuto. Una rinascita s’ebbe con la prima giunta Bassolino quando Mimmo Paladino realizzò la “Montagna di Sale” in piazza Plebiscito con grande successo: seguirono altri artisti celebri e meno celebri, ma pochi ressero alla prova.

Il Sindaco Luigi De Magistris ha ripreso questa tradizione con la torre-piramide in acciaio e vetro sul lungomare di via Caracciolo. Una memoria patetica e grottesca della Tour Eiffel costruita per l’Esposizione Universale del 1900. Ora ci riprova con O’Curno gigantesco di rosso fiammante. Non mi interessa chi sia “l’artista”, né mi interessa saperlo. Posso solo aggiungere che è un’idea di una volgarità davvero sorprendente e rammarica che si sia scaduti dagli “apparati” di Sanfelice e Paladino a O’Cuorno segno inequivocabile della rovinosa caduta delle pubbliche proposte nella nostra città.