Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

Quanti furbetti!

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Dal prossimo anno, per far quadrare i conti, la Tari a carico dei napoletani dovrebbe crescere del 20%. Ovvero, per una coppia con due figli, cento euro in più (ogni cento mq) e, per un barbiere, trecento euro in più.

Sembra che Manfredi voglia mettere mano al portafoglio (del Comune) per dare ai contribuenti un bonus equivalente all’aumento. Ma resta il problema. Perchè mai Napoli è il capoluogo con la più alta Tari? Colpa del destino (cinico)? Del Nord (egoista)? Del governo (fascista)? No. Colpa dei napoletani.

La Tari è in rosso per due ragioni. Perchè soltanto quattro residenti su dieci la pagano. Gli altri fanno finta di niente. E sono i napoletani poveri? Non soltanto. Se Scampia evade al 70%, Chiaia registra un (indecoroso) 60% di furbetti. Manca “una cultura fiscale adeguata”, rileva eufemisticamente il veneziano assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

Ma la Tari è in rosso anche perchè, non esistendo strutture adeguate per lo smaltimento, i rifiuti vengono esportati e subiscono perciò i forti aumenti dei costi di trasporto. “Oggi metà della tariffa se ne va per portare i rifiuti in altre regioni d’Italia”, ha dichiarato Manfredi.

La stangata della Tari nasce cioè dallo scarso senso civico e da un ambientalismo ideologico. Disegna la massiccia deresponsabilizzazione degli individui rispetto alla collettività.