Strumenti procedurali e PUC per una seria rigenerazione urbana

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Le sfide che attendono il nuovo Sindaco di Napoli sono innumerevoli, per non dire infinite.

Ebbene, per invertire una inaccettabile situazione di stagnazione ed attivare un serio programma di sviluppo e di rigenerazione urbana, tra le priorità, non può sfuggire che esiste la necessità urgente di mettere mano alla pianificazione urbanistica.

Il PRG vigente risale per la zona occidentale al 1998 e per il resto della città al 2004 e attualmente, volendosi anche prescindere dalla sua originaria adeguatezza, è uno strumento assolutamente superato che costituisce un ostacolo a qualunque progetto di sviluppo.

Non senza dimenticare che l’approvazione di un nuovo strumento urbanistico generale, attualmente denominato PUC, è un preciso obbligo di legge e che i termini per la sua approvazione, ripetutamente prorogati, sono scaduti o prossimi alla scadenza.

È, pertanto, urgente dare vita ad un processo di pianificazione urbanistica, nell’auspicio che si riesca in tempi ragionevoli a disporre di uno strumento utile ad accompagnare i necessari interventi di rigenerazione urbana delle tantissime zone cittadine che versano in condizioni di evidente arretratezza e degrado, nonché a consentire una imprescindibile attività di riqualificazione, anche, dove possibile, attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica, del pregiatissimo Centro Storico  di Napoli, come noto, patrimonio dell’Unesco; il tutto anche per disporre di un sistema regolatorio adeguato e certo, costituente il presupposto necessario per attrarre gli investimenti privati che devono inevitabilmente accompagnare qualunque importante processo di sviluppo territoriale e garantire la sicura fattibilità degli investimenti previsti.

Ebbene, se questo deve essere l’obiettivo di medio periodo, non si può nascondere che i tempi necessari per la redazione e approvazione del PUC non possono essere brevissimi, anche a voler dare – come si deve dare – il massimo impulso alle procedure.

Nello stesso tempo, sono pressanti ed urgenti le esigenze di interventi, anche rilevanti, che non possono attendere la definitiva approvazione del PUC, sia per la più proficua utilizzazione delle ingenti risorse provenienti dal PNNR, sia per far fronte a situazioni di arretratezza che, oltre alle storiche condizioni di degrado, sono state aggravate dall’assoluto immobilismo che si è riscontrato nell’ultimo decennio.

Ed allora è, a mio parere, assolutamente necessario individuare rapidamente strumenti procedurali che consentano, senza intaccare i primari interessi generali, che devono essere complessivamente soddisfatti attraverso l’approvazione del PUC, di intervenire, in tempi brevi, in situazioni mature per essere affrontate e risolte nell’immediato, anche favorendo l’iniziativa privata ed i relativi investimenti.

Credo che l’impegno all’individuazione di detti strumenti procedurali debba essere una priorità anch’essa assoluta della nuova amministrazione comunale; perché, altrimenti, troppo alto sarebbe il prezzo da pagare nel perpetuarsi dell’attuale situazione di immobilismo, con il grave rischio, peraltro da più parti  autorevolmente rappresentato, che si possa perdere anche l’ultima occasione per innescare un incisivo percorso di sviluppo, che consenta a Napoli di recuperare, almeno in parte, il divario che si è negli ultimi anni determinato rispetto ad altre grandi metropoli europee e dell’occidente in generale.

D’altronde, da più parti viene evidenziato – e non si può non condividere – che enormi sono le potenzialità, per ricchezze naturali e per la gloriosa storia, che la nostra città detiene e che vi è una conseguente e grave responsabilità delle classi dirigenti nel non riuscire per nulla a valorizzare al meglio l’immenso patrimonio paesaggistico e storico di cui Napoli è portatrice.

Pertanto, sono convinto che è arrivato il momento di dare concretezza alle idee, di passare, per l’appunto, dall’elaborazione all’esecuzione e, quindi, nel solco di quanto detto, ritengo di poter indicare una strada, che non sarà certamente l’unica, ma che può servire, se non altro a stimolare una riflessione e rapide decisioni in proposito.

Credo che si debba, innanzitutto, dare immediato impulso all’attivazione del procedimento di approvazione del nuovo PUC.

In tale contesto, il regolamento regionale che disciplina il procedimento di approvazione del PUC prevede che il primo atto da compiersi è costituito dalla predisposizione del rapporto preliminare e, soprattutto, dal preliminare di piano, documento quest’ultimo che può contenere elementi di decisione e scelte di fondo e, quindi, opzioni strategiche che possono costituire delle “invarianti” poste a base della successiva attività di formazione del PUC.

Attribuendo a detto documento preliminare un livello di dettaglio che consenta anche, in coerenza con le scelte in esso già contenute, la rapida realizzazione di interventi sul territorio e, se del caso, al fine di anticipare possibili contestazioni, prevedendosene un non previsto passaggio di condivisione in Consiglio Comunale, si potrebbe addivenire alla rapida conclusione di procedimenti di approvazione di interventi, di pubblico interesse perché previsti dalle linee strategiche di pianificazione, attraverso gli strumenti acceleratori all’uopo previsti dalla normativa vigente; favorendo gli stessi investitori privati a presentare proposte da sottoporre, con le indicate modalità, ai celeri procedimenti di approvazione.

Così facendo, senza perdere la visione complessiva, propria dello strumento urbanistico, con la partecipazione dell’organo consiliare, chiamato, comunque, a conclusione del procedimento approvativo, a deliberare sulla condivisione del singolo intervento, si potrebbero vedere risultati concreti in tempi rapidi e si potrebbe concretamente provare a innescare i processi disviluppo di cui Napoli ha bisogno, sfruttando le irripetibili opportunità che questo periodo storico offre, contribuendo, in misura decisiva, a favorire l’investimento privato in un quadro di regole definite.

Peraltro, la rapida approvazione di interventi senza attendere che l’iter approvativo del PUC, non ancora attivato, si concluda, oltre a costituire per Napoli, a mio parere, un’esigenza non eludibile nella situazione data, trova, anche sul piano delle procedure utilizzabili, autorevole riscontro nelle stesse iniziative parlamentari del Governo in carica.

Come riportato anche da Il Sole 24 Ore nell’edizione del 13/11/2021 vi è un testo di legge, posto all’approvazione delle Camere, predisposto dal Ministro delle Infrastrutture, che, facendosi carico delle evidenti ragioni di urgenza anche connesse all’emergenza post pandemica ed all’attuazione del PNNR, prevede ulteriori procedure accelerate di approvazione di interventi di rigenerazione territoriale assolutamente in linea con quanto innanzi proposto.

Ritengo che, comunque, si tratta di tema caldo e decisivo, specialmente, per le ragioni che ho detto, nella città di Napoli ed auspico che di tanto si faccia rapidamente carico innanzitutto la neonata amministrazione comunale.