Carlo De Luca

Controvento
di Carlo De Luca, presidente InArch Campania

Struttura vs Architettura

di

“L’architettura è un elemento fondamentale della storia, della cultura e del quadro di vita di ciascuno dei nostri paesi; essa rappresenta una delle forme di espressione artistica essenziale nella vita quotidiana dei cittadini e costituisce il patrimonio di domani”. Così dichiara il Consiglio dell’Unione Europea in una risoluzione del 2001, incoraggiando tra l’altro gli Stati membri “a promuovere la qualità architettonica attraverso politiche esemplari nel settore della costruzione pubblica”.

In Italia è da almeno trenta anni che ci si affanna a proporre senza risultato una legge per l’Architettura. Una legge che tuteli la qualità delle trasformazioni e restituisca il giusto valore all’architettura contemporanea, come accade in Francia che da più di quaranta anni – nel 1997 -  si è dotata di una legge sull’Architettura promuovendo i concorsi di progettazione e regolando con trasparenza e competenza l’attività pubblica, anche attraverso un organismo denominato MIQCP, la Missione Interministeriale per la Qualità degli Edifici Pubblici. Un organismo pubblico che non progetta, ma definisce percorsi che conducono consapevolmente ad interventi di qualità architettonica, urbana e ambientale aiutando e supportando le amministrazioni locali nell’elaborazione della domanda di progetto, nell’organizzazione delle procedure e nel controllo degli esiti. 

Ma, come ormai è chiaro a tutti, è tempo di cambiamento e il Governo gialloverde, invece di seguire le raccomandazioni dell’Europa, istituisce una Struttura – è proprio questo il nome – dedicata specificamente alla progettazione di beni ed edifici pubblici. Inserita nella legge di bilancio definitivamente approvata negli ultimi giorni del 2018 in Parlamento, la Struttura sarà un organismo che affiancherà le istituzioni locali con il compito di progettare direttamente le opere pubbliche, senza più ricorrere ad affidamenti esterni, alle gare o, addirittura, ai concorsi di progettazione. Tra le altre finalità indicate, la Struttura si dovrà occupare della progettazione di edifici pubblici che abbiano un “elevato grado di uniformità e ripetitività”. Vale a dire che ad esempio una scuola materna progettata per un piccolo paese del Trentino potrà essere realizzata, identica, anche nel centro antico di Napoli o sulla costa siciliana. Non è ancora chiaro quali saranno i criteri di selezione dei tecnici che saranno assunti, con quali funzioni specifiche e di quale organizzazione sarà dotata la Struttura, lo sapremo entro poche settimane con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio. Inutilmente si sono levate voci di protesta contro questo provvedimento, in particolare l’Istituto Nazionale di Architettura ha ribadito la sua contrarietà sottolineando che lo Stato non deve diventare il principale progettista di opere pubbliche della nazione, ma che bisognerebbe invece trasformare la Struttura in un organismo per la promozione della qualità delle opere pubbliche sul modello francese.

In questo scenario a dir poco inquietante, mentre il Governo dichiara di voler progettare direttamente le opere pubbliche attraverso la Struttura, dall’altra il Ministero dei Beni Culturali, di concerto con le regioni ed altri soggetti e organismi, sta lavorando alle Linee Guida per una legge sulla qualità dell’Architettura. Struttura versus Architettura. Un’altra delle contraddizioni a cui ci sta abituando questo Governo, purtroppo.