Una nuova, significativa infrastruttura di trasporto

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L’entrata in funzione della Stazione di Afragola dell’Alta velocità rappresenta una notizia importante per il territorio metropolitano. Una nuova, significativa infrastruttura di trasporto, comincia a rendere concreta e plasticamente visibile l’idea di nuove centralità in grado di innervare l’area e stabilire connessioni, sia all’interno che nei confronti del resto della regione e del Paese. Per chi, come l’Acen, ha sempre creduto che l’avvento della Città metropolitana fosse molto di più di una semplice modifica amministrativa, o addirittura di una mera sostituzione nominalistica, con la splendida stazione progettata da Zaha Hadid e l’apertura dei collegamenti ferroviari nel cuore dell’area nord della Città metropolitana, è stato posto un tassello, irreversibile, nella affermazione della nuova dimensione e governance del territorio napoletano.

Non si può dunque che dare il benvenuto ad una infrastruttura così ingente, che rende parte del territorio meridionale più attrezzata e più connessa, nello spirito e nella logica che si legge nell’allegato Infrastrutture al Def 2017, denominato Connettere l’Italia, dove è chiara la strategia della realizzazione delle infrastrutture come opportunità di riqualificazione di città e periferie.

L’Acen condividendo l’assunto del piano che le grandi infrastrutture nazionali devono dotarsi di una componente di progetto urbano che sappia mitigare gli impatti e fornire di nuovi spazi cittadini di alta qualità architettonica, ecologica e urbana auspica, in maniera fattiva come sempre, che ciò accada anche per la stazione di Afragola, importante nucleo della città metropolitana di Napoli.

Naturalmente, l’apertura non risolve alcune criticità ancora presenti e, per assurdo, messe in risalto proprio dall’avvio nel funzionamento dell’infrastruttura.

Nonostante gli oltre 15 anni occorsi per realizzare l’architettura della Hadid, si segnala l’enorme ritardo con il quale ancora oggi, si affronta il duplice tema, della connessione di Afragola con il resto del territorio, napoletano e campano, e dello sviluppo e assetto degli oltre tre milioni di metri quadrati di aree a suo tempo, e tempestivamente, disciplinate dalla Variante urbanistica come Parco naturalistico, tecnologico e dei servizi.

Sul primo punto sono molteplici le proposte ma allo stato embrionale le iniziative concrete o gli interventi. Sul secondo, come parte attiva della classe dirigente della nostra città metropolitana, abbiamo collaborato attivamente, insieme con il Comune di Afragola, promuovendo uno studio per aprire un confronto pubblico sul destino del Parco. A tutt’oggi, restiamo in attesa di conoscere orientamenti e proposte alternative e ci auguriamo fortemente che l’occasione dell’apertura della stazione divenga anche apertura di un dibattito tra istituzioni, operatori ed abitanti per far si che la nuova connessione si trasformi in effettiva competitività del territorio!