Quei duelli insensati nel salotto di Bianca Berlinguer

Sere fa, all’appuntamento quotidiano di Bianca Berlinguer su Rete4, era possibile assistere all’ennesimo dibattito sulla guerra in Ucraina. Iniziativa doverosa, dati i tempi. E importante, dato il ruolo dei media nella formazione dell’opinione pubblica. Ma chi era stato messo a confronto da Berlinguer? Da una parte Nathalie Tocci, laurea a Oxford, master alla London School of Economics, direttrice del prestigioso Istituto Affari Internazionali. Dall’altra, Ciro Cerullo, in arte Jorit, muralista celebrato a Napoli per l’omaggio a Maradona, chiamato poi in Russia a disegnare una bambina di Mariupol sotto i missili della Nato (sic) e infine clamorosamente abbracciato a Putin. “Umano come tutti”, gli aveva detto sorridente il giovane ammiratore.

Inutile aggiungere che il dibattito è stato paradossale. Tocci spiegava i problemi strategici aperti dall’invasione dell’Ucraina. Jorit replicava snocciolando gli argomenti dell’invasore. Inutilmente Tocci provava a ragionare. “La mia posizione nasce da un'analisi”, diceva. Jorit non sembrava interessato all’analisi. Anzi, irrideva l’interlocutrice. “C’è un meraviglioso dipinto, che si chiama la parabola dei ciechi, e io la Tocci la metterei al centro”.

Bianca Berlinguer, del resto, era la prima a non curarsi dei contenuti. Sapeva come attrarre l’attenzione del suo pubblico. Quello che aveva preparato era l’insensato duello fra intellighentia e propaganda, tra informazione e fake news. Non un dibattito, ma uno spettacolo circense. E si capiva che lo show era tutto per Jorit. Come da copione, la competenza finiva miseramente nel cestino. Vinceva l’improvvisatore. Vinceva l’amato zar. E naturalmente, ancora una volta, perdeva il giornalismo italiano.