"Leggi che ti passa" / Libro di sogni

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Mentre il Covid-19 continua a limitare le relazioni fisiche e i momenti di incontro e confronto, Nagorà inaugura la nuova rubrica "Leggi che ti passa" per ampliare il dibattito su nuovi temi di attualità, a partire dai libri.

Le porte di quello che è stato definito il “secolo breve” si aprono sull’inconscio con un libro, edito nel 1899, tra quelli fondamentali per l’evoluzione di tutto il pensiero del ‘900: l’Interpretazione dei Sogni di Sigmund Freud.
E si aprono per discendere verso quella regione impalpabile e nebulosa, in cui “siamo là dove non pensiamo” per dirla con Lacan che ribalta il cogito cartesiano.
L'inconscio è il luogo, il nostro altrove da cui proviene il sogno e, con il sogno, premonizioni ed una comprensione della realtà sconosciuta alla veglia che deriva da quei segni impercettibili che, attraversando la barriera della coscienza, raggiungono il profondo per riemergere in forma di simboli.
Il Libro di Sogni, edito da Adelphi e giunto ormai alla quinta edizione, è un affascinante percorso antologico nel sogno che per Jorge Luis Borges, qui in veste di curatore ed autore, costituisce un vero e proprio « […] genere letterario […] il più antico».
Ecco, dunque, che volgendo lo sguardo verso i tempi più remoti, ritroviamo personaggi o profeti biblici: Giuseppe e Daniele che assurgeranno alla gloria grazie alla loro abilità nello svelare a potenti monarchi gli arcani delle loro fantasie notturne. I sogni dei grandi pensatori e dei guerrieri antichi. I sogni che annunciarono ai condottieri grandezza e caduta: quello di Cesare prima di attraversare il Rubicone e l’inutile ed inascoltata premonizione di sua moglie Calpurnia, alla vigilia delle Idi di marzo. Il sogno di un grande statista come il cancelliere Bismarck che si liberò dall’opprimente inquietudine del presente nella visione onirica di un potente esercito che marciava a bandiere spiegate verso future vittorie.
E così di seguito, fino a raggiungere la stagione della modernità dove il sogno, secondo la celebre definizione freudiana diventa, forse troppo semplicisticamente, «la realizzazione di un desiderio». E Borges, da sempre appassionato frequentatore del mitico e del simbolico, è la guida ideale in questo viaggio nel sogno trovandosi perfettamente a suo agio tra legioni di angeli o nei meandri di architetture fantastiche.
Fino a farsi autore nel breve racconto Ragnarök, il crepuscolo degli dei, quando, annunciate da un vociare prima sommesso e poi assordante, le divinità pagane spodestate ritornano da un esilio di secoli, presentandosi, tra lo stupore generale, in una qualunque aula dell’Università di Buenos Aires. Un libro, è proprio il caso di dire, da tenere sul comodino come viatico per partire verso quella regione dove, ogni notte, incontriamo una parte di noi stessi: la più autentica.