Pascale (Anm): «10 milioni dagli immobili dismessi, intanto fittiamo box auto. Il Garittone? Possiamo gestirlo noi»

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Un fallimento scongiurato due mesi fa. E la voglia, scansato il baratro, di guardare con fiducia al futuro. Nicola Pascale, ingegnere specializzato in "predisposizione, sviluppo e utilizzo di modelli per la simulazione dei sistemi di traffico urbano", e già capo staff dell'assessorato alla Mobilità del Comune di Napoli, è amministratore unico di Anm da meno di un anno. E sa bene che la rinascita dell'Azienda napoletana di mobilità passa anche per l'alienazione degli immobili.

Dottor Pascale, in che stato versano i conti di Anm?

«La gestione caratteristica sta andando bene, chiuderemo il bilancio 2018 in sostanziale pareggio. Adesso bisogna cominciare a lavorare per futuro».

Che ruolo hanno nel rilancio di Anm le alienazioni dei beni immobili?

«L'alienazione è prevista all'interno del piano concordatario. In realtà Anm possiede soltanto tre immobili: il deposito di via Galileo Ferraris, la palazzina di via Ponte dei francesi e il parcheggio di via Brin. Per i primi due la dismissione è alle porte, ma le procedure non sono state ancora avviate. Bisognerà capire con il tribunale se a farle dovrà essere l'azienda o il tribunale stesso. Per il parcheggio di via Brin, invece, non è prevista alcuna dismissione. Anzi, abbiamo avviato una manifestazione di interesse per installare colonnine per la ricarica elettrica e una per fittare i locali attualmente sfitti. E stiamo immaginando qualcosa anche per il piano di copertura: attività commerciali o forme di efficientamento energetico con pannelli solari».

Gli immobili in via di dismissione attualmente sono utilizzati?

«Sì, sono entrambi fittati ad Asia, che in via Galileo Ferraris ha un deposito per i suoi automezzi, mentre al Ponte dei francesi ha degli uffici».

Quanto pensate di recuperare da queste vendite?

«Un po' più di dieci milioni. Stando alle perizie, i valori sono 4,8 milioni per il deposito di via Galileo Ferraris e intorno ai 6 milioni per la palazzina di via Ponte dei francesi».

Intanto avete restituito al Comune i depositi del Garittone, a Capodimonte, e Stella Polare, in via Marina, che fino a poco tempo fa occupavate.

«Restituirli per noi è un vantaggio: è un processo che abbiamo catalizzato. Il servizio su gomma, ormai, si è molto ridotto: quelli sono costi inutili. Tenere il Garittone ci costava quasi 800mila euro l'anno. Le linee che uscivano da lì ora escono dai depositi di Cavalleggeri e piazza Carlo III. Ci siamo liberati di costi come riscaldamento, energia elettrica, utenze, vigilanza  e pulizia».

L'ex deposito Anm all'incrocio tra via Emilio Scaglione e via Miano diventerà con ogni probabilità un parcheggio al servizio dei visitatori del Bosco e del Museo di Capodimonte. Potreste gestirlo voi?

«Sul Garittone il Comune sta facendo un ragionamento: secondo una vecchia delibera, dovrebbe essere trasferito in proprietà ad Asia. Ma se ci porta un ricavo siamo disponibili a gestirlo».

Per fare cassa state anche affittando i box auto nei pressi della stazione della metropolitana "Montedonzelli".

«Sì, è il parcheggio di viale dell'erba. Per ora ne abbiamo fittati 11 su 44, ma se il problema è il costo possiamo ritoccarlo. Intanto, abbiamo messo a bando i locali dentro le metropolitane e le funicolari, registrando ottimi risultati. Confrontando vecchi e nuovi contratti, per le locazioni c'è stato un incremento di ricavi del 58%: per gli immobili ad uso commerciale, vale a dire i negozi e i box auto, nel 2018 abbiamo fatturato circa 330mila euro, mentre nel 2019 ne incasseremo 550mila. L'incremento del fatturato è dovuto da una parte a nuove locazioni effettuate tramite una manifestazione d'interesse con assegnazione al migliore offerente e dall'altra alla locazione dei box del parcheggio di via dell'erba. E a breve procederemo ad un'ulteriore assegnazione, tramite procedura di manifestazione d'interesse, di ulteriori 12 locali commerciali e 33 box».