Paolo Macry

La finestra
di Paolo Macry

Un necrologio polemico

di

Sono addolorato come tanti per la scomparsa di Lucio Mauro. L’ho visto l’ultima volta a un riunione di associazioni civiche, una di quelle “cose gratuite”, di quelle “perdite di tempo” che sono più diffuse di quanto si pensi. Napoli non è soltanto l’eterno ring dove si affrontano gli amanti-a-prescindere e gli odiatori-a-prescindere. Non è soltanto la città che si offende (e offendersi, quale che sia l’ingiuria, è sentimento assai sterile).

È anche la città di persone come Lucio Mauro, che Napoli la difendono perché hanno il coraggio di denunciare quel che non funziona, di sottolineare sempre e cocciutamente gli errori degli amministratori pubblici. Che si assumono il ruolo scomodo della critica, come non sempre fanno le opposizioni politiche e i media. Che osano rifiutare la retorica buonista di cui in tanti si ergono a paladini. Persone che proprio per questo mostrano di amare Napoli molto più degli amanti-a-prescindere.

Si dirà che un necrologio non dovrebbe essere polemico. Forse è vero. Ma sono sicuro che Lucio sarebbe d’accordo con me.