Napoli tra mobilità e turismo

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L’Italia ha un enorme patrimonio turistico (53 siti patrimonio dell’umanità
UNESCO; fatturato annuo di 168 miliardi di euro, pari all’11% del PIL):
renderlo più accessibile è una sfida importante, per questo il Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato lo scorso anno il Piano
Straordinario per la mobilità Turistica “Muoversi in Italia” con questi
obiettivi strategici

L’Italia ha un enorme patrimonio turistico (53 siti patrimonio dell’umanità UNESCO; fatturato annuo di 168 miliardi di euro, pari all’11% del PIL): renderlo più accessibile è una sfida importante, per questo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato lo scorso anno il Piano Straordinario per la mobilità Turistica “Muoversi in Italia” con questi obiettivi strategici:

  • rendere i luoghi turisti più accessibili
  • collegare e mettere a sistema le diverse mete
  • valorizzare il patrimonio infrastrutturale esistente in modo che anche il solo spostarsi tra i luoghi sia un’esperienza turistica;
  • valorizzare il “turismo digitale”, partendo proprio dai servizi di mobilità
  • promuovere il turismo sostenibile avallando modelli di mobilità sostenibili e sicuri.

Nel Piano sono anche individuate le porte di accesso per le principali città italiane; in Campania sono tre per Napoli (aeroporto, ferrovia AV e porto) e due per Salerno (ferrovia AV e porto).

La crescita del turismo a Napoli richiede più accessibilità all’intera area oltre ai servizi necessari per muoversi al suo interno. Ma la città vive una situazione di vantaggio per quanto riguarda il binomio trasporti/turismo e nei prossimi anni, con il completamento di alcune importanti infrastrutture, aumenterà ancor di più la sua accessibilità. C’è l’alta velocità, la nuova stazione di Afragola, la Napoli-Bari, la linea 1 della metropolitana che ad oggi collega due porte di accesso della città (piazza Garibaldi e porto turistico) e nei prossimi anni arriverà sino all’aeroporto di Capodichino, la terza porta della città.

Proprio la metropolitana ha una doppia valenza per la città. La prima è funzionale: garantisce infatti alla maggior parte della popolazione un servizio metropolitano a distanza pedonale e rende accessibili i principali siti turistici. Dal Museo archeologico all’area del centro antico con piazza Dante e via Toledo, Municipio con il vicino teatro San Carlo, cui è dedicata un’uscita, via Duomo, la via dei musei. E il progetto prevede di continuare con il lungomare, la Villa comunale borbonica e la zona occidentale della città, fino a Bagnoli attraverso la linea 6. La seconda valenza è culturale: le stazioni, costruite con elevati standard architettonici e arricchite da 160 opere d’arte di circa 102 artisti, hanno vinto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo e sono diventate set cinematografici importanti, come nel caso di “Napoli velata”. La metropolitana è quindi un attrattore turistico in sé, con minima (3% circa) incidenza economica ed enorme ritorno: dei circa 1,33 mln di turisti annui che utilizzano la linea 1, circa 176 mila visitano le stazioni in quanto “museo” di grandi star dell’arte e dell’architettura. Un numero destinato a crescere pur non avendo ancora completato alcuni interventi straordinari come il parco archeologico di Municipio.

I servizi di mobilità turistica all’interno del territorio mostrano invece ancora carenze e opportunità di sviluppo. Il servizio metropolitano è sicuramente al di sotto degli standard europei, una maggiore frequenza dei treni risulta necessaria per una città come Napoli. Riattivare il Metrò del Mare, che– si stima - faceva risparmiare 70 mila spostamenti d’auto e 440 ton di emissioni di CO2 ed implementare i servizi di car e bike sharing, che caratterizzano molte città europee, potrebbe essere di grande aiuto a Napoli per i turisti e non solo.