Consolidamento statico dell'isolato di Via Settembrini

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In seguito al nubifragio di eccezionali proporzioni abbattutosi sulla città di Napoli in data 15.09.01 (in poche ore sono caduti tra i 140 e i 180 mm di pioggia), si sono verificati allagamenti che hanno messo in crisi il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, provocando numerosi dissesti in varie parti del territorio cittadino.

Alcuni edifici posti tra Via L. Settembrini e Piazzetta L. Settembrini, in seguito al grande afflusso di acqua nel sottosuolo, hanno subito vistosi cedimenti alle fondazioni.

Dopo il terremoto dell’”80”, l’alluvione del settembre 2001 è stato l’evento più calamitoso registrato nella città di Napoli. In due ore di pioggia torrenziale l’Insula di Via Settembrini è stata gravemente danneggiata.

– L’intero comparto residenziale privato cede e si deforma registrando circa 40 cm di fuori piombo misurato sulle facciate esterne.

– Nei primi 20 giorni si rilevano circa 35 cm di cedimenti verticali.

– Il civico 5-32 (edificio in questione) ruota e si “distacca” dall’intero comparto segnando in facciata una lesione alta circa 18 mt. e larga 40 cm. in sommità (nulla di simile si era visto prima in città)

Area del comparto 7250 mq. di cui 2.100 mq. sede stradale

– 650 mq. di giardini

– 400 mq. Cortili

– 120 famiglie e 70 attività commerciali e artigianali sgomberate

– 21.650 mq. di area abitativa lorda

– 1200 mq. di proprietà comunali (ex scuola)

– Complessivamente colpite circa 1000 persone

La problematica di degrado che presentava il fabbricato era da attribuirsi all’evento calamitoso sopra descritto; il nubifragio, infatti, ha determinato il manifestarsi di un inizio di un cedimento fondazionale del tutto anomalo per la sua entità nell’ambito della letteratura di riferimento.

Si è realizzata, inoltre, la verifica e la successiva scomposizione e ricomposizione di tutte le strutture orizzontali piane dislivellate incluso il consolidamento delle volte murarie poste a copertura dei livelli più bassi. Le murature sono state trattate con il metodo del cuci e scuci a pietra di tufo. I cordoli di sommità sono stati eseguiti con bauletto di muratura di mattoni armati da catene metalliche di tenuta poste, in modo reversibile, anche a tutti i livelli sottostanti. Si sono realizzate scomposizioni e ricomposizioni murarie per riconfigurare le necessarie verticalità strutturali. Durante i lavori si è realizzato il recupero della struttura in elevazione mediante una parziale scomposizione e ricomposizione della facciata su Piazzetta contenendo le deformazioni di fuori piombo entro limiti inferiori ai 20 cm. Tutti i solai sono stati rifatti, prevalentemente in legno di castagno, le falde di tetto sono state rifatte a struttura lignea recuperando i vecchi coppi laterizi e le capriate esistenti sono state consolidate mediante l’inserimento di catene metalliche a vista.

Consolidamento statico dell’isolato di via Settembrini a Napoli (edificio in via settembrini n.32 – piazzetta settembrini n° 5) A Napoli, nel centro storico della città, nel settembre 2011 si abbatte sulla città un forte nubifragio di eccezionali proporzioni. Alcuni edifici di Via Settembrini in seguito al grande afflusso di acqua nel sottosuolo, subiscono vistosi cedimenti alle fondazioni. In due ore di pioggia torrenziale un intero isolato di Via Settembrini viene gravemente danneggiato con deformazione delle facciate fino a 40 cm di fuoripiombo e oltre 30 cm di cedimento verticale delle fondazioni. Parliamo di un isolato di circa 5000 mq nella quale risiedono oltre 1000 persone.Le prime operazioni rese necessarie dopo il dissesto hanno riguardato il puntellamento e la realizzazione di una rete di monitoraggio delle strutture in attesa della avvio dei lavori di consolidamento e messa in sicurezza.Il progetto di consolidamento e restauro, redatto dall’arch. Giuseppe Capuozzo, prevedeva interventi sulle fondazioni con la realizzazione di una sottofondazione con micropali e successivamente un intervento di consolidamento strutturale in elevazione avvenuto attraverso la realizzazione di un giunto tecnico strutturale e un consolidamento strutturale concepito come un vero e proprio restauro delle strutture.Infatti sono state effettuate delle parziali scomposizioni e ricomposizioni delle facciata, tutti i solai sono stati rifatti in legno di castagno, le falde di tetto sono state rifatte a struttura lignea recuperando i vecchi coppi laterizi e le capriate esistenti sono state consolidate mediante l’inserimento di catene metalliche a vista.Al termine dell’intervento le abitazioni sono state consegnate ai proprietari sicure, consolidate, agibili e restaurate nelle parti architettoniche esterne