Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

Vincitori e vinti

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La geopolitica ha regole ferree, tanto più se si mescola alle regole della politica interna. Quel che sta accadendo lo suggerisce con brutale chiarezza.

Mentre in Occidente le piazze si coloravano di un pacifismo aspramente anti-israeliano (e implicitamente anti-ucraino), sui due conflitti ha finito per aggrumarsi la competizione geopolitica fra le grandi potenze. E cioè, al di là dell’Ucraina e di Gaza, la competizione tra Russia, Stati Uniti, Europa e mondo arabo-musulmano. Ciascuno ha schierato le sue pedine militari e diplomatiche. Ma gli americani e gli europei, cioè i paesi liberali, hanno dovuto misurarsi anche con le proprie opinioni pubbliche.

E le opinioni pubbliche, nell’anno delle elezioni, hanno avuto una grande influenza sul corso degli eventi. Mentre l’Europa di Bruxelles, condizionata dalle paure dei propri cittadini, appariva poco meno che pilatesca, gli Stati Uniti del candidato Biden - e di un Congresso trumpiano - hanno abbandonato Kiev, congelando gli aiuti militari, e hanno abbandonato Gerusalemme, minacciando un analogo taglio.

Con la conseguenza di un ritiro di Israele dal sud di Gaza e di un possibile sfondamento dei russi in Ucraina.

Pacifisti, anti-imperialisti, anti-occidentali stanno vincendo. E stanno vincendo Putin e Hamas.