Paolo Macry

Va pensiero
di Paolo Macry

E l’orrore diventa un pretesto

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A Napoli manifestano gli antagonisti, Cobas, collettivi studenteschi, palestinesi, molte sigle, molti slogan contro la guerra ma soprattutto contro bollette, carovita, licenziamenti.

A Roma manifesta la sinistra, i grillini, la Cgil, i cattolici, pace ma niente armi a Kiev, le bandiere sono arcobaleno, non una bandiera ucraina, Conte si presenta come il leader, fa dichiarazioni roboanti, attacca il governo, Letta viene insultato e se ne va a testa bassa.

A Milano manifesta il Terzo Polo contro l’aggressione e in difesa degli aggrediti, le bandiere sono ucraine, dal palco parlano le vittime di Putin, Calenda marca le distanze da Conte e dal Pd, la sinistra interventista contro la sinistra neutralista, non manca Letizia Moratti, un’allusione alle prossime elezioni regionali lombarde.

Tre città, tre pezzi di un’Italia mai come oggi divisa. La profezia si sta avverando. La crisi economica morde, arrivano le piazze della protesta e la politica politicante si mischia alle tensioni sociali, le strumentalizza, le amplifica con messaggi di paura, slogan demagogici, cinismo populista.

E l’Ucraina diventa un pretesto. Diventano un pretesto le città rase al suolo, lo strazio delle vittime civili, le famiglie senza più casa, un paese a ferro e fuoco. L’orrore diventa un pretesto.