Premiare l'architettura conteporanea per rilanciare i territori

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Quasi cento sono le opere che hanno partecipato all’ultima edizione di Campania Inarchitettura 2015, i Premi Regionali di Architettura Contemporanea banditi alla fine dello scorso anno dall’InArch Campania in collaborazione con l’Acen. Articolati in sei sezioni, dalle nuove costruzioni, agli interventi di riqualificazione dell’esistente, ai premi per i giovani progettisti, agli interventi per gli spazi aperti, ai progetti di interni, con un premio speciale per la sostenibilità architettonica, i premi selezionano gli interventi di architettura realizzati sul territorio campano da progettisti italiani negli ultimi cinque anni, per promuovere l’architettura contemporanea non solo come riconoscimento ai progettisti, ma anche ai committenti e ai costruttori.

La Giuria, presieduta dal sottoscritto e composta da Vincenzo Latina, Massimiliano Rendina, Riccardo Roselli, Guendalina Salimei e Gaetano Troncone ha valutato le opere pervenute e ha assegnato il primo premio per l’intervento di nuova costruzione, alla Casa F progettata a Dragoni da Davide Vargas. Sono state assegnate inoltre menzioni alle Residenze Universitarie dell’Università degli Studi di Salerno, di Enrico Sicignano, alla nuova Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli, di Francesco Scardaccione con Ishimoto Europe srl, alla nuova Sede della Nato, diInterplan Seconda srl, allaCasa unifamiliare di Sandro Raffone e ai 24 alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di Corvino+Multari. Il premio per l’intervento di riqualificazione edilizia, è stato assegnato ex-aequo allaCasa della Cultura, progettata ad Aquilonia da +TStudio e al Centro Artigianale Digitale, progettato a Cava de’ Tirreni da Amleto Picerno Ceraso. Per la stessa categoria è stato assegnato un premio speciale, fuori concorso all’intervento BRIN 69 progettato a Napoli da Vulcanica Architettura. Sono state assegnate inoltre menzioni all’Edificio Bianco diRaffaele Cutillo, alProgetto degli Interstizi, dello Studio Pelella con Fabrizia Costa Cimino, e a Restart di Costantino Diana. Per l’intervento di un giovane progettista, il primo premio è stato assegnato ad Update#05 progettato e realizzato ad Altavilla Irpina dal gruppo Sa. Und. Sa. Architetti, con menzioni all’intervento H18/A di Maria Angela Rea e alle Cinque unità abitative di Francesco Iodice. Il premio per il progetto di uno spazio aperto è stato assegnato al Parco Turistico delle Sorgenti , progettato a Controne dal gruppo Zitomori con Antonio Abalsamo. Sono state assegnate menzioni all’intervento per l’Arenile di Salerno, diCarlo Cuomo e allaPiazza di S.Mauro Cilento del gruppo Amor Vacui. Per l’intervento di Architettura degli Interni, il primo premio è stato assegnato all’Interno 15 progettato a Caserta daLuigi Cafiero, con menzioni alTerzo Tempo Village di Project 2.0, agliSpazi di Ristoro di Castel S.Elmo, diPasquale Miano, e all’Attico F di Raffaele Cutillo. Infine, per il premio speciale per la Sostenibilità architettonica, la giuria non ha ritenuto di assegnare un primo premio, ma ha riconosciuto menzioni all’interventoGreen Frame di Giulia Bonelli, allaCantina Lignea di Angelo Verderosa e allaFabbrica biodinamica di Salvatore Cozzolino.

25 interventi premiati e menzionati che potrebbero apparentemente tranquillizzarci sullo stato di salute dell’Architettura in Campania ma che, a ben vedere, mettono in evidenza una condizione preoccupante. Al netto di un dato che non può essere evidentemente esaustivo, sono molto poche le opere pubbliche realizzate, specie per le realtà urbane più importanti a cominciare da Napoli, con una moderata presenza nei centri minori della Campania. E con un’assenza ormai definitiva dei concorsi di progettazione, a vantaggio delle procedure di gara d’appalto, che conferma una preoccupante tendenza a limitare gli spazi progettuali per i più giovani con un conseguente e tendenziale impoverimento espressivo. Sono realtà composite, anche a scale molto diverse, che ci raccontano storie linguisticamente variegate, con opere di architettura quasi sempre realizzate a fatica, per questo da difendere e valorizzare, e per le quali non è proponibile tracciare una sintesi critica che possa tentare di configurare una matrice comune di scuola o di movimento, se può avere ancora un senso utilizzare questi termini, per le produzioni contemporanee.

È un contesto molto difficile, nel quale l’architettura sembra essere, ancora più di prima, un incidente di percorso, piuttosto che un obiettivo condiviso, a cui bisogna tentare di opporre un cambiamento strutturale che sia, prima di tutto, di natura culturale, che riporti la qualità degli interventi al centro delle scelte e delle politiche di trasformazione urbana, ripartendo da una capacità di pianificare delle amministrazioni pubbliche con un rapporto virtuoso tra piano e progetto, recuperando la centralità dell’attività di progettazione nell’ambito del nuovo Codice degli Appalti, oggi trascurata in nome di un’esclusiva attenzione alla correttezza e alla trasparenza delle procedure, riprendendo l’istituto del concorso di progettazione come unico strumento di confronto democratico e pre-requisito indispensabile per l’obiettivo e la crescita di una qualità diffusa. Per tutte queste ragioni, premiare oggi l’architettura contemporanea che si realizza nel Mezzogiorno, significa ancora di più sentire la responsabilità di lavorare nella direzione di un profondo cambiamento culturale di tutti i soggetti coinvolti. Non solo degli architetti.